Nascondendomi nel sonno, m'hai trovata, nel mio sogno, m'hai baciata e accarezzata, sussurrandomi "Mia amata" e donandomi una rosa... L'alba uggiosa del risveglio, abbracciata dalla nebbia, ha portato solo lacrime di pianto sotto il cielo, gonfio e grigio, riversante fitte gocce d'acqua dolce, che han lavato il mio viso addolorato, trascinandone via, del sale, il gusto acidulo ed amaro. Rosa, rossa o rosa che tu sia, pegno d'amore, spine aguzze han trafitto questo cuore, già invero sanguinante. D'improvviso, ecco un raggio farsi strada e squarciare nubi oscure, all'orizzonte. Il pensiero vola alto, fuoriuscendo dal tormento del presente, per strappare, dalle labbra, il mio sorriso, confidando in un'aurora, sì splendente e luminosa, dacché lui giungerà a me, conducendo con sé una vera rosa, appena colta, impreziosita di gocce trasparenti e iridescenti di rugiada, forse rossi oppure rosa, i suoi petali odorosi; sullo stelo, lungo e sottile, l'infida arma delle spine, mai più, trafiggerà il mio cuore, giacché avrò vicino il mio agognato amore.
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