Sotto la pioggia di giugno muovo i miei passi disordinatamente sulla strada senza meta, spogliato d'ogni mia convinzione. Cammino, silenzioso piango, intorno a me solo ombre danzano col volto coperto da maschere senza identità. Si avvicinano, le loro braccia verso di me tendono, vogliono prendermi, trasformarmi come loro cancellando la mia storia, il mio nome. Corro tra mani gelide che mi stringono, mi strozzano quasi, a respirare non riesco, vedo il buio posarsi intorno mentre la pioggia cade più intensamente. Inciampo e resto a terra, mentre vengo calpestato senza compassione, senza identità. Urlo il mio nome.
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