Non vedremo più i tamerici avvinti all'assetata luce nembo o vortice che assonna i lidi dal mare irrompe in spume, torneremo alla tempesta che sparpaglia un'acqua a un suolo che barbaglia, ricorderemo ch'era l'ambra il presagio, il cane impazzito che abbaia.
Fosse vera la chimera che mi chiude la vista a una verità piu grande l'accoglierei, spalancherei l'ultima aria, ma non sono ne saremo mai quella fiaba amorosa che l'occhio umano talvolta ubriaca.
Allora rimarrò qui tra il nulla e il vuoto sperduto senza lasciare traccia.
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