Erema
Zattera dei miei ricordi
aggrappata a te, profuga vago.
Non ho meta né destino
solo il cielo ogni mattino.
A direzionar il viaggio è un vento di parole
che crea burrasca e gran timore.
Una spiaggia attracco con spirito di coraggio
mi credo ormai in salvo.
Tutto tace.
Il maestrale mormora.
A colpirmi è l'impetuosa onda che
mi schiaffeggia e mi rivolta.
Quattro legni legati ad una corda
la deriva questa volta.
Il mare, la mia unica dimora.
Composta giovedì 12 dicembre 2013
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