Servi dello Stato colati a fondo, uno ad uno nella nebbia dimenticati nel nulla, lungo corsie di sangue a sirene spiegate, occhi di lince e fiuto di volpe, ma la morte è regina di notte, profuma di spine, si diletta trasformista come primattore da palco, si acquatta silenziosa, si muove sinuosa, come un serpente assume i colori del suolo, a redini sciolte cavalca con furia gli strali assassini, guida le mani nel bagno di sangue e si accende gli occhi nel porre fine alla vita. Colati a fondo ma vivi, solo nel ricordo di pochi, sacrificio inutile di anonimi eroi tenuti a morire pur di salvare una vita, importante più della loro e di amici e parenti, soli nella marcia per difenderne il nome, la memoria e il ricordo, verso lo Stato che ha comprato il suo perdono per l'inerzia e la complicità negli anni di piombo.
(Nel ventesimo anniversario del rapimento dell'onorevole Aldo Moro da parte delle Brigate Rosse)
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