Guardo e accoccolata su sgangherata cassetta, appoggiata al tronco di un albero scheletrito, vedo una giovane, povera, straniera donna. È madre e allatta il suo bambino. Fra cittadina indifferenza, tende la mano vuota di pace. Stridono macchine veloci. Ma ecco piano avanza un'altra donna, giovane, ricca di pace. Spinge colorato passeggino e il suo bimbo, sereno, dentro vi ride. Guardo e vedo che si ferma sorridendo alla straniera donna. Ora con inanellate dita lieve si china e carezza delicatamente il figlio non suo. S'incontrano, si capiscono le due madri, che parlano lo stesso linguaggio: quello dell'amore.
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