Figli di una generazione Uomini della continua lotta camminano nel fumo e nella nebbia arrampicati sulle schegge dei muri. Le canne grigie puntate sui pensieri e le marce come cordoni ombelicali per servire il popolo. Le mani si stringono le tempie riempiono i polmoni di rabbia serpeggia la morte nel volo delle bottiglie. Si diffonde la luce della comune si divulga con sigarette e mozziconi brulicanti ogni parola ha la forza di un proiettile. Nessun suono spara abbastanza per la sordità del tempo e questo tempo non risparmia i sogni non coltiva martiri e seppellisce gli eroi. La propaganda delle risposte imbavagliate con i pugni allo stomaco ribelle e il vomito dell'odio e del dileggio. Figli di una generazione canti rubati per niente e troppi silenzi nelle bare mute.
** riflessione di un estremista degli "anni di piombo"
Commenti