Non dire che il tempo ha cancellato i sentieri ameni del passato, quando tra i sassi di un selciato erboso riluceva quel viso tuo gioioso...
Non dire che non hai più il calore dei giovanili ardori, e il cuore è preda dei tormenti al primo soffio languido dei venti...
Non dire che soffri per la figliolanza la dura prova della senescenza: tu sei il fiume che scorre nelle vene, che smuove le radici e scava le golene...
Non dire che il dolore ti ha piegato e il corpo è stanco e rassegnato: tu menti e dal guardo tuo profondo riluce, forte, l'amore per il mondo...
E allora muovi ancora le tue mani, lasciandole frugare tra i capelli, e prova ancora l'emozione di un brivido notturno sulla pelle...
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