Brevi furono le sue stagioni, grande il suo amore per la vita, quando il sole bruciava le spighe e le rondini volavano alte sui campi spettinati dal vento.
Era un tempo d'aquiloni, di tramonti spesi in allegria, di corse pazze giù per i pendii. Su quella bici, respirando il cielo, assaporò la sua fiaba di fanciullo.
Ma il fato pose la parola fine all'innocente brama di carezze e con l'arrivo delle prime piogge quell'esile fuscello scolorito tornò alla terra senza dare fiori.
Fremiti di foglie lungo il davanzale e giocattoli senza più un padrone restano a guardia della stanza vuota, mentre l'acqua lacrimando scorre sopra i vetri di una finestra fredda.
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