E nel silenzio resto qui a soffrire senza dar più voce al mio dolore, poiché l'ansia moderna di apparire ha già serrato, forte, i vostri cuori! Come un clown racconto la mia storia a Voi che fate finta di capirmi, in un'arena dove non c'è gloria per me che tento invano di esibirmi...
Io sono quel gabbiano con le ali fratturate costretto ad inciampare su scogli della vita. Un tempo volteggiavo per i ventosi lidi fra guizzi di marosi ed arroccati nidi... Ed or che vò ramingo sui litorali bassi, confido le mie pene alle ginestre e al mare, e cerco nutrimento nei cumuli di sassi, tra reti sforacchiate e gusci di calcare...
Rimiro i miei compagni volar sulle banchine, danzar con eleganza nel tempo degli amori, sfiorando con la coda quel limitar di pini nel vespero che smorza l'asprezza dei colori... Ed io rimasto solo, su questa baia deserta, non provo più l'ebbrezza giocosa del volare. Ma so di avere, alfine, una risorsa certa: un cuore così grande per amare!
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