Quando atterrito e terrorizzato Marco si rannicchia in un angolo della stanza portando le braccia al petto urlando ed implorando alle voci che sente di smetterla di ossessionarlo, la schiera di medici davanti a lui deve sembrargli un esercito di scimmie urlatrici i cui strepiti si confondono coi pensieri folli che accompagnano la sua esistenza. E ciondola con la testa e muove il busto avanti ed indietro e porta le mani alle orecchie per far sparire quelle voci che dimorano in lui. In questi momenti di crisi Marco è solo perché è lui solo che vede i volti dei cari trasformarsi in diavoli ed orribili mostri, è solo lui che sente le istigazioni a far del male ed a farsi male di voci sconosciute. Esiste solo il suo mondo interiore ed inaccessibile. Marco vorrei entrare nel tuo mondo abbracciarti, tenerti la mano e con un soffio spazzar via ogni tuo dolore.
Commenti