La nera donna un dì mi stringerà al suo petto ed io il suo bacio putido non più respingerò; indi la fredda urna accoglierà il mio corpo e sul mio avello gelido, satolla, planerà. In vita non fui amato da chi io tanto amai, così solingo e muto a te mi affiderò, perché con tanto zelo mi desti gran conforto allorché il greve affanno la mia mente affievolì. Se passerai di là, accostati alla mia tomba; se poi troverai intorno una rosa profumata, con tanta leggiadria, degna della tua persona, raccoglila per me; portala alle tue nari, ti sarà grato all'animo il suo intenso aroma; con lo stesso ardore, che mi mostrasti un dì, adagiala sulla lapide, dov'io riposerò. Se, invece, sarò cremato e polvere diverrò, accarezzerai la rosa, ne staccherai i petali e quando spirerà il vento li lancerai nell'aere; così io sentirò l'olezzo del tuo grande amore, che sarà ancor più fragrante, se, silente e grata, i miei sofferti versi dirai nella tua mente.
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