Oscillando lieve dal ramo che la sorregge, riposa nel suo bozzolo, in attesa la crisalide.
Ero larva, ieri, quando ancora non t'avevo ravvisata. Il risuono dei tuoi passi vicini ha accelerato l'avvolgente ricamare intorno a me stesso, ed ora fluttuo nella mia nuova veste, appeso al sogno che mi trasforma in nuova epifania.
Bramo l'attimo in cui infrangerò il guscio dell'incertezza e dispiegherò nel sacro volo fulgide ali palpitanti di colori per venire a danzare intorno a te l'immortale gioco della vita.
Poi tutto si consumerà e tornerò, falena incenerita, alla madre terra, a ricominciare, nel suo capiente grembo, il ciclo delle mutevoli esistenze.
Chiusa nel suo bozzolo, oscilla lieve dal ramo che la sorregge la crisalide, in cui si cela la mia nuova attesa.
Commenti