Voglio parlare solo dell'amore sperso nell'infinito oceano blu rapito dall'onda che lo porta lontano.
La c'è la mia isola immersa nell'azzurro e silenzio l'approdo è avvolto nell'ombra ha la forma di un sogno dove scivolo lentamente spalmando movimenti e disusi diari.
Solo una nuvola in cielo, muschiate rocce disegnano sabbioso sentiero sontuose alte palme lo incoronano.
Sussurro dell'attimo è musica di diapason, vibrante nota espande il silenzio improvviso prelude il tuono è lecita l'attesa del rombo dell'onda possente s'infrange scavando anfratti profonde cale e buie caverne di gabbiani porti dallo stridulo richiamo risacca accarezza lunghe brune alghe brezza leggera come mano le sfiora porta intenso profumo, mi avvolge.
Brucia il senso, parole non trovano voce per raccontare la musica dell'acqua, gonfio il petto in un insensato respiro, nulla si addice all'incombente buio solo inutili ricordi, cose smisurate qualche clamore, fievole eco di persa battaglia mi chiedo: sono invecchiato troppo presto? senza il gesto o l'atto che incide sempre in fuga da ciò che appartiene l'ansia, l'attesa della voce che spiega ogni cosa.
Non avrò più il mio tempo attimo unico pieno di presenze l'amico vivo solo nel ricordo Lei che mi ha detto ti amo la carezza della mia dolce Madre.
Per questo sono tornato a "Shandra" per fondermi nel suo frastuono silenzio in balia tra cielo duna e vento poi... nel buio di notte senza luna punteggiata da mute stelle immaginare nuova luce, sarà lecito dire: domani... ... (un giorno senza dover sempre fuggire).
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