Con faticose braccia, trasporto lo scatolone capiente pronto ad accogliere i personaggi del presepe con cui ho diviso il mio Natale. Ma un improvviso raggio di sole accende di luce la carta patinata di stelle adornata. Una ne fugge via e attenta la seguo. L'inseguo. Lieve si ferma sulla lunga scalinata profumata di mentastro e di candore d'infanzia. Ora con piedi nudi, con treccine sciolte passeggio sulla sponda fiorita del mio limpido ruscello e ne rubo sassolini colorati che, ancora bagnati, ridono nelle rigonfie tasche del mio grembiulino. Ma vocio, stridio cittadino di macchine veloci rompono l'incanto e termina mia fuga.
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