Angela, sorella mia, mia allieva e mia maestra, donna di grande cuore che dall'umano, come tanti, ancor non ti sai staccare. Angela, sorella mia cara, tu sogni, come me e come tanti, di veder sbocciare come un fiore, la comunità che negli Atti è ben descritta, e nel non vederlo il sogno realizzare, soffri, soffro, ne soffriamo e ce ne diam colpa, e non ti rendi conto, e non ce ne rendiamo, che il sogno è già realtà perché ci siamo. A te, e a tutti noi, basta un niente, perché gli altri e noi possiam notare, quel che assai abbiam sognato e ancor sogniamo: la comunità che ha solo un cuore. Basta un niente: dagli occhi nostri dobbiamo saper levare quel velo che ci impedisce di saper guardare gli altri come Cristo vuole. A te, a me e agli altri dico: togliamo questo velo; sappiamo dare a tutti quel sorriso di cui tutti abbiamo bisogno, nessuno escluso, soprattutto colui che non lo sa dare. E agli errori e ai difetti non diamo peso Perché di questi a soffrirne Ne siamo i primi.
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