Quando ai miei occhi il molo si para Tutte cose, tosto, cervell connette e ognuna al posto giusto rimette e quel di prima e quel di poi separa.
Di dosso si scrolla ogni residua tara, mentre occhio contempla, mente riflette e d'ottobre mi porta a quella notte e a nonno steso in quella fredda bara.
La tormenta annienta uomini, animali, alberi, case e cose e sono lutti miseria e sofferenza.
Ma Carità che non tiene confini pietosa, il manto della sua clemenza sul nostro capo, per pietate, pose.
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