Voglio urlare Voglio urlare, fino a quando non mi si squarci la gola e le ossa delle mie mani stringendole si frantumino devo dar sfogo al pianto indurito da un ossessionante ricordo privo si sapore e ora, il sole si vergogni di me, nel darmi il suo calore e la pioggia non lacrimi più sul mio braccio nudo, perché non può distrarre il mio ventre che brucia di pungente dolore, che sale dal petto e mi spacca il respiro con soffocante e luttuosa rabbia. Ora la mia mente, ondeggia, mentre io, vorrei mangiare la terra poiché sono divenuto folle, stanco e folle e poi, ancora stanco.
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