Di umana follia

Sei stata tu la voglia,
e quanto amarti,
dalle feritoie di mura stanche.

Di uomini stellati
e banchetti trionfali,
neanche mi sono curato,
ignorando lo scopo
e perdendo il gioco.

Sono sulla soglia,
col dito incerto
sul campanello della signora Morte.
Dalla terrazza sembra sorridere.

Ma tace la voglia,
che assente è alla chiamata,
non mi muove, perché
una ne avevo e una l'ho donata.

Mi allontano
e forse adesso osserverà stupita,
come è possibile - si dirà -
che possa non esserci morte se non c'è vita.
Composta sabato 2 aprile 2011

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