Quel saccente "Cacasenno" Nella smania di far danno Come sempre, pur quest'anno Ha imbastito altro inganno. Con l'arte del tranello Sospinge il "comparello" buttarsi all'impazzata a tentare la traversata; indi assieme a scarpetta avvelena la polpetta. Acquattato tra le spine te, avversario, tiene a mira e tra rovi e tra spine è con ansia che respira Ha puntato, al petto strette, tutte quante le doppiette pronto a far partir le frecce.
Se assurgi e siedi in trono, a dispetto del "nostromo" mi costringi a farti un dono: La promessa fò su strada della sicula contrada. Se sarà tuo il successo venir meno non m'è concesso di donar quel ch'ò promesso. Se, però, ahimè non t'ergi e resti fermo e non emergi della sicula contrada la promessa è ritirata.
Se assurgi oppur non ergi il saccente serpentello * *furbetto fuoriesce di cervello. Indi sii vigile e lesto giacché chiusi i luoghi adatti al ricovero dei matti altro posto non l'accetta e perciò con furia matta spranghe impugna e doppietta qual suo ultimo rimedio a placare rabbia e tedio.
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