È per un soldato che è nella sua strada l'amore già lontano della sua donna e lui sempre vicino alla morte peggiore. Che cammina con le sue impronte nei dolori così profondi di mondi in quegli abissi che sono delle guerre. E la sua donna vera è dell'amore il volto che nei suoi occhi la speranza non tramonta e la distanza per loro è forza di un domani sempre rincorso. E la carezza di una giovane sposa, nel partire del suo soldato, è così dolce e pura che inginocchia una viola nel suo canto.
Ed oggi esco con il Primo Plotone del Leone di San Marco ragazzi che conosco che ho nel cuore e nei ricordi migliori per quanto abbiamo vissuto di vita tra i deserti e fiumi dove il sangue è scorso impietoso. In questo giorno che il sole non è ancor vestito che l'aria taglia il viso di questa natura aspra di questo Afghanistan mai cosi duro i nostri cuori battono accanto in un solo cuore che ha tanti occhi attenti per le mine, le trappole i serpenti silenziosi nelle dune che ogni giorno per noi può essere l'ultimo di chi dorme tranquillo nelle coperte di una pace dell'anima di uomini che siete anche voi. E con voi nelle strade della morte mi sento sicuro e, se si alzerà minaccioso il vento, di nuvole nere il leone che non dorme avrà artigli ma le vostre mani che sono del cuore sapranno nel sereno dare speranze nelle miserie cosi arse di questi deserti. I motori dei blindati sono già caldi, un sorso di caffè nero che è della nostra vita quante volte non capita veramente dell'amore che abbiamo per chi vede solo le armi e partiamo in un unico destino ed i nostri sguardi si stringono ancora una volta in un sorriso che non è triste.
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