Duro m'è lo dovere comportare avverso il pensier mio e immane lotta con mia idea è da mane a sera e ad ogni nuovo albore m'ho maggior dolore; qual viva piaga col passar dell'ore. Vorrei tanto tornare com'ero prima ma lo timore che m'opprime in petto discosto mi trattiene dal primiero concetto. Ora, all'istante, mi balena in testa pensiero che a riflettere mi porta ch'è, forse, nascosto orgoglio più che timore dell'altrui oppressione. E allor lo mio pensiero in alto vola: All'immenso Iddio, e dentro al cuore la quiete subentra immantinente. Disteso mi ritrovo e all'amore dell'altrui ridonda il sentimento. La pace in alma è ritornata e solo un sentimento di vergogna in uno al pentimento mi travaglia in petto. Una umile, breve prece al Ciel rivolgo. Legger mi sento, non più peso in corpo e sgombra la mente da pensier distorto.
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