S'è crudeltade la Morte o s'e pietade nessuno fino a ora l'ha mai saputo. Sol si conosce che con sforzo alcuno il forte leone abbatte e l'agnellino e non si cura del ricco uomo potente e nemmanco del misero e meschino e tutti stende senza alcun rimpianto e da sulla terra elimina ognuno.
Là, dove giunge, non fa differenza né di regnanti o poveri accattoni; per essa tutti quanti sono uguali e in egual maniera ghermisce ognuno. Dinnanzi ad essa cede l'attacchino come s'inchina pure il re supremo. La secolare quercia strugge e ingoia e il sacro fusto dell'odoroso alloro.
Non vale per fermarla oro o argento, ignora sia il signore che il poverello: Non guarda in faccia ne s'è brutto o bello e il debole risucchia senza sforzo come il forte atterra con un soffio. Alfine altro non è che affilata falce che stende l'erba tutta sulla propria ombra e inerte la ridona alla madre
Terra forse perché rinasca in vigoria o allontanarla dal terreno tormento... Nessuno, invero, sa perché ghermisce s'è per crudeltade o per pietade. Un solo Libro tratta l'argomento ma il contenuto arduo è interpretare. Solo chi tiene fede e spera in Dio capisce ciò che non conosco io.
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