Pregno di gaiezza ai dì di fanciullezza Ti ricordo, ancora gaio nella giovinezza. Ti rivedo, da adulto, in contentezza Ti ritrovo e io maturo in allegrezza
Sei. Fece l'ingresso, poi, lo sfollamento E la migrazione divenne grand'evento Come deflusso in grande scorrimento, presto, indi, rimanesti in isolamento.
Eri un paesino, mia cara Falerna, da dolce espressione e sorridente ma poiché, ahimè, nulla cosa è eterna divenisti, pure tu, debole e perdente.
Ti sorrideva il mar Tirreno in faccia E ancor'oggi, tuttora, ti sorride. Allora sul terrazzo era gente all'affaccio Ora qualche vecchio che i tuoi fulgori vide.
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