Sono credente, sì, ma non fervente e sublimante vedo il prepotente. Se fossi più credente e più fervente in alto vedrei solo l'Onnipotente.
In basso, meno forte e simil niente vedrei l'essere duro e imponente; saprei per certo, ch'è essere indigente e che mai fu importante né potente.
La fede incerta, poca e barcollante volge lo sguardo mio all'arrogante assiso in vetta grande, troneggiante, la mente a tal pensiero va vagante.
Scritto in pagina di Libro rilevante è che l'essere umano è barcollante, il trono cui è assiso è traballante, nullo è, quello che pare, esser gigante.
Torna il pensiero mio alle passate cose, torna ove veduto avea bocciol di rose; rincontra il pensier mio l'allegre spose ch'or le vede stanche e assai nervose.
Quelle figure d'allora meravigliose agli occhi sono immagini dogliose, qualcosa son che cercano vogliose e di trovarla appaiono ansiose.
Muta cani scorta cavaliere egregio a cavalcioni d'un destriero bigio, ognuno s'inchina a detto personaggio mentre sul cavallo è di passaggio.
Rintocco di campana s'ode mogio in quella sera del mese di maggio; annuncia la fine del signore egregio e dice che grandezza è sol miraggio.
Significa che di Grande ve n'è Uno e la potenza Sua non l'ha nessuno; chiunque può pensare esser qualcuno ma in fondo resta solo come ognuno.
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