Alfin ch'io passi dalla Porta angusta onde trovarmi nella Città augusta è mio intento seguitar via stretta ché di quante ne sono è sol la retta.
Indi, se venir vuoi ad alleviar mia sorte aperte fuori e dentro trovi le porte; io sono qui che resto ad aspettare onde Tu giunga e possati onorare.
Io nell'attesa sveglio restar voglio alfin che non ricada in nessun sbaglio ché non so quando e come mi pervieni, da quale strada, ché tante ne detieni.
Se leggi il pensier mio, o Re Risorto, vedi che il cuore mio a Te è aperto, per questo, o mio Signore Redentore vieni, occupa il misero mio cuore.
Commenti