Una gru gialla sospesa in aria e un uomo cadeva: aveva trent'anni e una moglie e due figli. Cosa gli racconteranno? Una bugia: che per sua distrazione quell'uomo cadeva e che guardando per l'ultima volta il sole chiuse gli occhi e lo fece per sempre. Molti lo chiamano eterno riposo, io la chiamo morte: morte nera.
A tutti i morti sul lavoro... perché ogni lavoratore in quanto uomo ha i propri doveri, ma anche i propri diritti e uno di questi è il diritto alla vita.
solo un commento ... è splendida. Purtroppo la sicurezza sul lavoro è ormai diventata un lusso. Troppe e complicate le normative di settore ma niente di concreto per tutelare i lavoratori. I controlli sono spesso virtuali.
La poesia mi piace e fa rivivere intensamente quei pochi istanti che separano un ragazzo, un padre, un marito dalla fine dei suoi sogni.
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