In fila indiana Sulla costiera Incedono lentamente Grosse Piccole Lucide Boriose Bellicose Trasformate in lumache loro malgrado Potenti motori ronfano impazienti Visi rassegnati scrutano il tuo orizzonte, Mare Sono qui per te per celebrare la vacanza d'agosto sudata, meritata attesa per tutto l'anno... La vacanza al mare. Arrivano, arrivano in partenze intelligenti, tutti insieme Chissà come fanno a ritrovarsi a migliaia alle quattro del mattino al casello autostradale con i cannotti, le sdraio, ombrelloni, suocere e figli in catalessi ipnotizzati da Morfeo e da cartelli pubblicitari. Qua e là qualche cane Latra rauco Tristissimo Per il mal d'auto Ignaro della fortuna di non essere stato abbandonato in qualche piazzola sperduta Vedi il suo muso appiccicato al lunotto posteriore quasi tutt'uno in uno sbalordito abbraccio con il peluche del bambino dal ciuccio pendente adornato da rivoli di saliva che fa le bolle ad ogni respiro Dorme Ripiegato su se stesso come una bambola di pezza La coda del cane tra le esili dita quasi a farsi coraggio entrambi. Arrivano, arrivano Oggi prendono il possesso degli alloggi, disfano i bagagli, s'accusano per le cose dimenticate. Ma domani Saranno tutti da te, Mare A contendersi un pezzo di spiaggia a colpi d'ombrellone A stendere gli asciugamani per delimitare il territorio Spalmarsi di quintali di creme Fare i castelli di sabbia Ingoiare chili di gelati Illudersi che questo è proprio la vacanza che hanno sognato per un lungo anno. La sera tutti in pizzeria A bruciare i risparmi In una capricciosa, marinara o quattro stagioni Annaffiata da birra alla spina annacquata I più modaioli Fanno la fila Audaci Davanti al bar sushi Da veri fricchettoni Per ingoiare Pezzi di pesce crudo avvolti in alghe dall'odore strano E sbevazzare il liquore di riso che farebbe orrore anche ai veri samurai. La notte cercano il sonno sui letti scomodi La suocera che russa Il bambino piange La pancia gorgoglia per cattiva digestione E tutti rossi gambero A grattarsi la scottatura da tedesco Presa nonostante la spalmata coscienziosa con mezzo barattolo di crema anti scotatture anti raggi ultravioletti anti turista
E tu, Mare Mandi le tue onde impassibile sulla costa... E loro arrivano Arrivano, arrivano Per glorificare Il Dio delle vacanze Chiusi nelle loro Macchine Amatissime Comprate a rate Iniziano la giornata combattendo, novelli gladiatori, per un posteggio vicino alla riva disposti a pagarlo a peso d'oro.
Oh, mare Tu che aborri le sardine sott'olio e detesti il tonno in salamoia Sopporta stoicamente tutta questa nostra umanità accaldata, arrossata, maleodorante, arrogante ed accalcata Invasore delle tue coste. Accoglici tra le tue braccia generose Proteggici da Scottature solari Meduse urticanti Alghe velenose Ombrelloni piantati nei piedi Bambini con i fucili ad acqua Vicini d'ombrellone rumorosi e ficcanaso. Liberaci dai Seni plastificati esibiti con incosciente orgoglio, spaventosamente ritti come i faraglioni di Capri e Chiappe scoperte da lottatori di summo adornate da bikini con dietro a filo interdentale Salvaci dai Vucumprà Posteggiatori abusivi Massaggiatrici tailandesi Venditori di cocco Perdonaci e Benedici noi tutti D'azzurro dall'alto della tua immortalità.
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