Il mare è verde Oggi. Un battello arranca Stancamente Tra le onde. Vorrebbe fenderle fieramente Domarle con la forza della gioventù perduta da tempo Rosseggia la ruggine dello scafo popolato da alghe e molluschi. Il fumo sbuffa Lento Dipingendo Nuvole grigie Qua e là. Un marinaio uscito da una vecchia pellicola Scruta l'orizzonte Il sole è alto E neanche un soffio di vento "Dove andiamo, vecchio mio in questa bonaccia schifosa? Neanche un ghiozzo, entrerà nella rete..." La barca scricchiola come le ossa del suo capitano. Sul lato destro riposa una sirena dai lunghi capelli verdastri Mezza mangiata dalla salsedine Mollemente adagiata Con l'occhio privo di pupilla osserva la stesa d'acqua malinconicamente. "Canta, Sirena! Il tuo vecchio è di nuovo nel mare E dicevano che Non potevo... Non ero in grado... Vecchio... Privo di forze e buono solo per l'ospizio a giocare a scala quaranta con quei rimbambiti... E dicevano che tu eri ormai andata... Un ferro arrugginito Da rottamare... Ed invece scivoli tra le pieghe marine Tintinni di conchiglie, profumi di pesca... Canta, Sirena! Ammalia il mio cuore Di libertà Per l'ultima volta. Non è tempo per omelie Non è la fine di un vecchio Mi permettano, Signorie vostre, un'ultima pesca, un piatto di paranza e poi... Ve lo prometto vado a letto. Spengo la luna Mi copro con il cielo stellato... E domani Il carro del sole Tra lingue di fuoco Nella sua corsa eterna Canterà un requiem Soavemente."
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