Albeggia. La città, sazia di fatica, dorme ancora, mi risveglia improvvisata orchestra di uccelli canterini. Sollecita apro finestra di mia vita entrando in loro musica incantata. Ascolto scroscio di ruscello. Contemplo candore di monte innevato. M'immergo in fremito di foresta e, libera da gravami di pensieri, m'innalzo e Ti raggiungo, o mio Dio. Finalmente riposo negli infiniti orizzonti del Tuo Amore.
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