Sull'acqua sterile
della coscienza
le foglie morte
dei nostri peccati
galleggiano silenziose.
Sogna... cuore... sogna.
Imadroniamoci del silenzio
sublime esempio di civiltà,
mentre intorno a noi
il potere inghirlanda di note
i proclami dei suoi delitti.
Sogna... cuore... sogna.
Intanto i fiori appassiscono
nella pianura annebbiata,
le rondini fuggono
dall'immondizia della civiltà.
Ma il poeta è morto
disperso nel nulla
della sua speranza subita.
Nelle pagine della giovinezza
bruciata nell'illusione
della libertà.
Composta giovedì 31 gennaio 1980
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