Soffoco i sorrisi ripensando alle carezze perché quando non hai cibo può renderti sazio anche il ricordo Sulle mie mani porto i segni del mio dolore: non bastò un giorno ritornare viva dall'inferno; io anche ora mi immergo nella palude dell'oblio ma chi conobbe il sole non si rassegna alla nebbia. Non filtrano i raggi dei sorrisi distratti; più ancora sento il gelo della notte perché senza il tuo riparo non so badare a me stessa. Non supplico ormai un tuo ritorno perché pure la speranza diserta la mia sera: siedo di fronte al sole che muore e attendo la mia ora.
grazie a Sofia, sono felice che le mie parole ti abbiano trasmesso emozioni. E grazie ancora a Gaetano: non preoccuparti ogni critica serve a migliorare! In effetti cercavo una certa musicalità senza tradire il concetto... istinto e ricerca. Difficile farli coesistere e certe volte le parole mi scivolano sul foglio e fatico e riprenderle! Limiti che proverò a superare anche se so che non sarò mai Neruda!!!!
Grazie ancora e baci Moira
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