Infiniti mari dove poetano le sirene, e sui porti in tempesta, implacabili predatori sfidano onde sul perdermi in catartiche assenze da queste spiagge, inquiete, deserte e primordiali, stuprate da tempeste ed eoni che costanti rimangono... ma io aspetto, solitario e immobile sopra isole lontane intriso di anima nera che m'infiamma, il sapore del sale ed il tuo miele mi mancano... il calore, l'ardire le labbra e giacere sui prati; senza una rotta e con gli dei avversi affronto il mio inferno e non lo so se più mai conoscerò il tuo viso pulito.
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