Troppo presto nasce il giorno quando ti guardo e dormi... e decanti la penombra tra le sfumature lievi, spente in chiaroscuri tra la pelle levigata e lenzuoli di glassa che mi rubi. Rapirei la notte, se chiuderla dentro uno scrigno sottendesse l'immortale carezza degli occhi, canone inverso e pensiero immorale tra i sogni anormali, mia torre d'avorio, musa di luoghi segreti ispirati dall'essenza di te che latente ti fai strada nel buio, trafficato dai miei dubbi.
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