Agili le tue mani scioglievano il nodo dell'inverno, il grumo di pianto nella gola. Seduzione di sole la carezza che schiude i nidi e poi le tane e fa fiorire i crochi nelle aiuole. L'approdo esplicitato esplode con la cascata di glicini al balcone. È tempo di riporre l'arcolaio che aggomitolò la stagione delle nevi. Amore, il tuo nome sa di acque torrentizie, il tuo nome riconduce sembianze dell'albero silvestre che fiorisce ai margini del fiume, domicilia presso la polla sorgiva. Si fonde ancora sogno e incantamento, con un sol canto, il tuo nome e il vento.
Commenti