Ferita ancora da spine di perché ritorno in luce di chiesa e, usando il ponte di tua paternità sacerdotale approdo in porto di fede. Mi guidano i tuoi occhi di prato avvezzi a frequentare il cielo. In rinnovata pace, sazia di gioia, respiro le vicinanze vertiginose di Dio. Placata scruto l'orizzonte pensando che un giorno - Vicino o lontano? - Passerà per me il cavallo bianco di mia sorella morte che tenera, accorta chiuderà il fermaglio d'oro della collana di mia vita. Finalmente libera da grovigli di perché intonerò, nei pascoli del cielo, le eterne melodie!
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