Nel parcheggio dell'opacità quotidiana stazionano i cavalli del pensiero. Ma ecco che vibrazioni di eterne melodie li scuotono liberandoli da briglie di perché. Partono ora, si abbeverano al limpido fiume dell'infanzia. Sulle rive acciottolate di sassolini rilucenti brucano avidi l'erba di speranza. Ripartono ed io non sazia ancora ricerco cattedrale di silenzio e ritorno con velo candido di fede. Improvvise Vibrazioni di tuo sorriso amico mi arpeggiano dentro e accarezzo luminosi pensieri che si perdono in azzurra pace.
Commenti