C'è una parte di me che ho strappato via da tempo. Come ciò che è superfluo e che non serve. Avuto in dotazione per sbaglio, questo mio vecchio, stanco e malconcio cuore, ho provveduto a riporlo dentro un forziere. Più o meno sepolto, più o meno agonizzante, quasi sempre in coma farmacologico. È lì, oltre la serratura, separato da me. Pretende! Batte di notte e mi sveglia. Sadico! Vuol ricordarmi la parte umana di me, da indossare e dismettere come fosse un vestito. Arranca, si fa strada ed arriva, rovesciandosi di punta per penetrarmi il petto ed è di nuovo Dolore, ma urla più lui che io.
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