Ti ho preso per mano, passeggiando con te davanti ad un tramonto che con i suoi forti colori dava energia, tutto questo per farti capire i valori importanti della vita. Mi restavi a guardare per ore e invidiavi la mia indipendenza, la mia capacità di saper pensare ancora. Con gli occhi lucidi velati da compassione, ti imploravo di smetterla, ti dicevo che mi stavi uccidendo e mi portavi con te nel tuo mondo di illusioni, quant'ho pianto, quante lacrime sincere hanno solcato il mio giovane viso, e tu continuavi a non capire... Mi hai detto: "smetterò di soffrire se mi lascerai morire", e quello schiaffo così impulsivo non potei evitarlo, piangevi e io stavo male con te, tu testardo come sempre mi dicevi che quella roba ti rendeva felice. Ed io in un oceano di confusione asciugavo le tue lacrime calde e mi chiedevo se potevi farcela. Poi quella sera la lettera di tua madre ha distrutto il mio cuore, c'era scritto: "lui vivrà in te", ed io... ripensavo alle nostre passeggiate e con me porterò sempre il sapore amaro delle tue lacrime drogate!
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