Lasciami la luna, stanotte Ora che te ne vai... coprirà l'impronta vuota ancora calda del tuo corpo amato Ricamerà riverberi di speranza nel buio Ricalcherà respiri di parole sussurrate... Promesse proibite Lasciami la luna, stanotte Affinché io possa stringerla come una promessa Possa affidarle le mie lacrime Affondare le mie mani nel silenzio della sua cenere... Lasciami la luna, stanotte Per non pensare... che stai ritornando tra le sue braccia mentre hai ancora il mio sapore... sulle tue labbra.
E' così Federica.
Quando non abbiamo più angoli dove spaziare, sulla Terra, ci rivolgiamo al cielo e la luna è lì, pronta ad accoglierci, in un atterraggio di fortuna...
Grazie per il tuo commento.
Lasciami la luna come se fosse una boa in mezzo al mare a cui potersi aggrappare nel nero della notte per non affogare; una boa molto probabilmente senza più àncora e senza più ancòra, ma sempre e comunque galleggiante.
Gaetano...la chiusa è più forte dell'incipit, per chi sa andare "oltre le parole"...
Grazie a chi l'ha letta, chi l'ha riletta, a chi la conserverà per rileggerla, insomma "avere la luna" non è il massimo della tranquillità...ma qualche volta occorre anche saper spegnere le stelle e stare con i piedi a terra...
Olive Dolci, a tutti.
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