Amico da nemico io ti sfido Tu con monete false nella borsa degli occhi, Tu amico mio dall'aria accattivante Che per vera mi rifilasti la menzogna Mentre spiavi bronzeo i miei più gelosi pensieri Che mi allettasti con luccicanti pezzi d'occhio finché il dente goloso del mio affetto trovò il duro E scricchiolò, e io inciampai e succhiai, Tu che ora evoco a stare come un ladro Nella memoria, moltiplicato da specchi, In sofferente inobliabile atto, Mano lesta nel guanto di velluto E un martello contro il mio cuore Eri una volta una tale creatura, un così allegro, Schietto, spassionato compagno, Che non avrei mai detto né creduto Mentre una verità spostavi nell'aria, Che per quanto li amassi per i loro difetti Come per i loro pregi, I miei amici non erano che nemici sui trampoli Con la testa fra nuvole d'astuzia!
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