Non servono altri colori, il pagliaccio che è dentro di te, viene fuori, ti ha vestito la vita. Te lo cuce poi addosso, largo o stretto, a volte prestato, non ti è stato lasciato, tuo malgrado costretto ad indossarlo, in certi momenti, sgualcito, scucito dal tempo e dagli accadimenti. Davanti allo specchio, ti chiedi chi sei, perché quel vestito, quel trucco pesante sul viso, e fingere amore, piacere... Son lacrime vere, che solcano il viso non voglio vestire come vuol convenienza, strapperò ad uno ad uno, questi panni di finta parvenza e laverò il viso, sarà mio il sorriso, in questo ruolo di pagliaccio non voglio esser costretta, fino ad ora nessuno mi aveva capito, ma ora basta! Sono libera, in terra i segni ho lasciato.
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