Ch'io segua la mia via lascia, o diletta; Si rabbuia e fa freddo sempre più; La giornata al suo fin vedi s'affretta, E fermar non mi debbo che laggiù.
Vuoi cantarmi i tuoi canti? Estraneo affatto È, fanciulla, il lor suono a questo cor; L'ho già posta in oblio da lungo tratto Quella soave tua parola: Amor.
Lontani dì mi tornano al pensiero E che soave ella fosse mi par; Or, fanciulla, proseguo il mio sentiero: «Alla sua meta ognun deve arrivar».
Volge più sempre al basso il mio cammino; L'aer più fosco e rigido si fa: Vacilla il piè; presagio del vicino Ultimo dì m'è la cadente età.
splendida introspezione di 1 nobile sentimento,di 1 nobile cuore, di 1 uomo. parole fluenti, sensibili e nostalgike.....vera poesie x ki le legge e x ki le ascolta !
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