Rinnovate ho per te le antiche date sino da quando l'Ellade gioiosa si compiaceva d'ogni assurdo, cupo seno di vergini aggiogate allo splendido carro apollineo. E, infuriata com'esse grido all'ara del tuo amore perfetto tutta la forza del mio sangue oscura.
Tu, bellissimo Iddio che nella fronte reggi un gioiello di pazienza duro e sopporti implacabile le forme del mio amore vivace, tumultuoso, guardi alle mie incertezze come a un campo seminato di indocili bufere guardi apprensivo l'occhio del Signore.
(Chè cristiana son io ma non ricordo dove e quando finì dentro il mio cuore tutto quel paganesimo che vivo).
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