Le ore spente le spente chimere di lumi che fuggono angosciati. Morti lasciati lì a imputridire nel soffio deleterio dell'abbraccio di ragni troppo grandi troppo orrendi.
Non c'è pietà per gli orli, pei tamburi che restano chiuso dentro il sogno del suono. Vanno a schiera le svergognate aurore a passo lento e non una che sosti non un brivido che le costringa o le condanni al giogo dolce dei miei sussurri.
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