"Padre che muori tutti i giorni un poco, e ti scema la mente e più non vedi con allargati occhi che i tuoi figli e di te non t'accorgi e non rimpiangi - se penso la fortezza con la quale hai vissuto; il disprezzo c'hai portato a tutto ciò che è piccolo e meschino; sotto la rude scorza il tuo candido cuore di fanciullo; il bene c'hai voluto alla tua madre, alla sorella ingrata, a nostra madre morta; tutta la vita tua sacrificata e poi ti guardo come ora sei, io mi torco in silenzio le mani.
Contro l'indifferenza della vita vedo inutile anch'essa la virtù e provo forte come non ho mai il senso della nostra solitudine.
Io voglio confessarmi a tutti, padre, che ridi se mi vedi e tremi quando d'una qualche premura ti fa segno, di quanto fui codardo verso te.
Benché il rimorso mi si alleggerisca, che più giusto sarebbe mi pesasse sul cuore, inconfessato... io giovinetto imberbe ti guardai con ira, padre, per la tua vecchiezza... stizza contro te vecchio mi prendeva...
padre che ci hai tenuto sui ginocchi nella stanza che s'oscurava, in faccia alla finestra, e contavamo i lumi di cui si punteggiava la collina facendo gara a chi vedeva primo - perdono non ti chiedo con le lacrime che mi sarebbe troppo dolce piangere con quelle più amare te lo chiedo che non vogliono uscire dai miei occhi.
Una cosa soltanto mi conforta di poterti guardare a ciglio asciutto: ti ricordi che piccolo, al pensiero che come gli altri uomini dovevi morire pure tu, il nostro padre, solo e zitto nel mio letto la notte io di sbigottimento lacrimavo. Di quello che i miei occhi ora non piangono quell'infantile pianto mi consola, padre, perché mi par d'aver lasciato tutta la fanciullezza in quelle lacrime.
Se potessi promettere qualcosa se potessi fidarmi di me stesso se di me non avessi anzi paura, padre, una cosa ti prometterei: di viver fortemente come te sacrificato agli altri come te e negandomi tutto come te, povero padre, per la fiera gioia di finir tristemente come te.
Grazie, Paolino. Sono sinceramente contenta di aver trovato un argomento che piaccia. Aspetto (con ansia) anche le critiche, sai io le accetto apertamente, non esitare. Ogni osservazione è un passo verso il miglioramento. Buona settimana e buon tutto!
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