Svegliandomi il mattino, a volte provo sì acuta ripugnanza a ritornare in vita, che di cuore farei patto in quell'istante stesso di morire.
Il risveglio m'è allora un altro nascere; ché la mente lavata dall'oblio e ritornata vergine nel sonno s'affaccia all'esistenza curiosa. Ma tosto a lei l'esperienza emerge come terra scemando la marea. E così chiara allora le si scopre l'irragionevolezza della vita, che si rifiuta a vivere, vorrebbe ributtarsi nel limbo dal quale esce.
Io sono in quel momento come chi si risvegli sull'orlo d'un burrone, e con le mani disperatamente d'arretrare si sforzi ma non possa.
Come il burrone m'empie di terrore la disperata luce del mattino.
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