Cum subit illius tristissima noctis imago, Quae mihi supremum tempus in Urbe fruit; Cum repecto noctem, qua tot mihi cara reliqui; Labitur ex oculis nunc quoque gutta meis. Iamque quiscebant voces hominunque canumque; Lunaque nocturnos alta regebat equos. Hanc ego suspiciens, et ab hac Capitolia cernens. Quae nostro frustra iuncta fuere Lari.
Quando risorge in me la tristissima immagine di quella notte che fu l'ultima ora a me concessa in Roma, quando rivivo la notte in cui lasciai tante cose care, qualche lacrima ancora mi scorre dagli occhi. E già le voci degli uomini e dei cani tacevano; e la luna alta nel cielo reggeva i cavalli notturni. Io la guardavo lassù, e poi guardavo i templi capitolini, che inutilmente furono vicini al nostro Lare.
e una poesia senza dubbi fantastica ma esprime anche un po di malinconia sentita dal poeta.
ovidio insieme a sallustio, catullo, e orazio e uno dei piu grandi poeti della letteratura latina...
Bellissimi versi che ho letto sopra quranta anni fa cuando studiavo latino(Ovidio) nell meo paese: L'Equatore.
Non penso di dimenticargli mai perche' sono profondamente belli.
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