Luce opprimente
Due alberi sorgono nella neve,
il cielo, stanco della luce,
se ne va e nei dintorni non c'è nulla
fuorché malinconia.
E dietro gli alberi sporgono
scure abitazioni.
Ora si sente dire qualcosa,
ora abbaiano dei cani.
Nella casa appare adesso
l'amata lampada a forma di luna.
La luce di nuovo si spegne,
è come se si aprisse una ferita.
Com'è piccola qui la vita
e come grande è il nulla.
Il cielo, stanco della luce,
ha dato tutto alla neve.
I due alberi piegano
l'uno verso l'altro le loro teste.
Nubi attraversano in girotondo
la quiete del mondo.
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