Il vino esalta quel tempo, riesumandone il male e una drammatica me; misera violetta appassita, fra le parole che non ho avuto mai. Amavo forse il tuo dolore che in te cresceva a dismisura; volevo ergermi a regina d'un miserando re! A te mi diedi interamente, credendo di farmi tua redenzione. T'amai con rabbia e con angoscia piena, nel raccattarti un bacio, nel coglierti un sorriso. T'amai, umiliata, nel silenzio duro. Nel deglutire le tue prepotenze, la casa divenne il nido dell'odio; mi derubasti d'un sogno, scaraventandomi a terra. Poi, presa a calci e battuta, sputai nel sangue pietą!
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